mercoledì 30 dicembre 2020

Manifattura Ferniani Faenza


 FERNIANI (Farignani, Frignani). - Famiglia di imprenditori della ceramica attiva a Faenza, in provincia di Ravenna.


I Ferniani  si distinsero nel Modenese e in particolare nella zona di Frignano, loro terra d'origine (d'onde il nome) dove ebbero proprietà e feudi sin dal dodicesimo secolo. Dai primi del XIII ebbero un ruolo importante nella vita politica del Comune di Modena; all'inizio del sec. XV si stabilirono a Brisighella e dalla metà del sec. XVI si insediarono a Faenza, dove ebbero cariche, onori e un grande palazzo.




L'attività della manifattura iniziò con AnnibaleCarlo, figlio di Gasparo e di Elisabetta Carroli (Minghetti, 1939,  nato a Faenza nel 1636.




Caratteristica costante delle maioliche Ferniani di questo periodo è la tendenza ad eguagliare la purezza della porcellana e ad imitarne la decorazione. Annibale riuscì a procurarsi numerosi e rari campionari di porcellana, specialmente cinese e giapponese, che servirono alla creazione di nuovi motivi decorativi, quali "il garofano", "il casotto" o "la pagoda". Fra questi fu "di particolare importanza il decoro "al garofano" con al centro un giardino d'ispirazione orientale che, introdotto nella manifattura fra il 1765 e il 1766, ha ancora oggi importanza nella ceramica di ispirazione classica tanto da essere forse il motivo più noto anche all'estero"












https://www.prolocofaenza.it/it/news/news-559-riapre-la-fabbrica-ferniani-visita-guidata-alla-collezionemuseo-delle-ceramiche-ferniani/


sabato 26 dicembre 2020

Luisa Spagnoli


 LA CREATRICE DEL CIOCCOLATINO PIÙ AMATO AL MONDO, IL BACIO.

LUISA SPAGNOLI 

Bell’esempio di imprenditoria femminile, Luisa Spagnoli nasceva a Perugia in una famiglia umile il 30 ottobre 1877. Inizia la sua carriera quando, con il marito, rileva una drogheria e, pur non essendo esperta di dolciumi, produce dei suoi confetti. Dotata di grande istinto imprenditoriale fonda una fabbrica di dolci avendo come socio il figlio di quel Buitoni del pastificio. Per non sprecare ciò che avanzava della lavorazione di un tipo di cioccolatino, la Spagnoli ha l’idea di crearne un'altro, con una nocciola intera nel mezzo, e con grande intuizione gli diede un nome attraente: “Bacio”. Sì, proprio quello che ora è diventato un prodotto simbolo della Perugina, famoso in tutto il mondo. Mentre si lanciava anche in un’altra impresa, quella della lana dei conigli d’angora - che poi portò i nipoti alla creazione dei negozi monomarca - crescevano i dipendenti delle fabbriche, soprattutto donne. Proprio perché ne conosceva le esigenze e i bisogni l'imprenditrice volle garantire loro l’asilo in fabbrica e il congedo pagato per maternità. E, sempre attenta al benessere dei suoi dipendenti, fece loro avere anche corsi di alfabetizzazione, case a schiera, la piscina e i doni natalizi per i loro bambini. Donna di successo, peccato che la sua vita si spense per un tumore alla gola a 57 anni, a Parigi, dove si era recata alla ricerca di in una cura risolutiva.

R. Cau


                                                      Il primo bacio
Luisa Spagnoli è un’imprenditrice innovativa. Dalla sua intuizione nasce il cioccolato Luisa®, l’inconfondibile fondente Perugina®. La svolta arriva nel 1922: Luisa si accorge che il cioccolato e la granella di nocciole non usate in azienda, a fine giornata, vengono buttati.
Inventa un cuore di gianduia e granella di nocciole, un cioccolatino simile alla nocca di una mano, il “Cazzotto” che Giovanni Buitoni rinominerà Bacio® Perugina®. Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni: due personaggi straordinari che condividono una storia di successo, che troverà corrispondenza anche sul piano sentimentale.
Il Bacio Perugina che, ancora oggi, è uno dei prodotti di punta dell’azienda nacque inizialmente col nome di “cazzotto”. La forma della pralina, infatti, ricordava vagamente quello di una mano chiusa a pugno.

Il problema viene risolto unendo tre grandi menti: quella della misurata, riservata ed elegante Luisa, quella di Giovanni Buitoni, antesignano di quello che oggi, semplicemente, chiamiamo marketing, e di Federico Seneca, pubblicitario di successo. Giovanni Buitoni, infatti, diede l’iconico nome “bacio” – in onore dell’omonimo quadro di Francesco Hayez – alla pralina e Federico Seneca ebbe l’intuizione di inserire, nel cartiglio del cioccolatino, un messaggio d’amore. Fu un successo immediato, un successo che dura ancora oggi.

 Uno dei tanti gadget che contengono i baci, personalmente ne ho collezionato parecchi per mia figlia



Alla fine della prima guerra mondiale, si lancia anche in una nuova impresa: l'allevamento del pollame e dei conigli d'angora. I conigli non vengono uccisi e neanche tosati, ma amorevolmente pettinati per ricavare la lana d'angora per i filati. Nasce nel sobborgo di Santa Lucia l'Angora Spagnoli per le creazioni di scialli, boleri e indumenti alla moda. La segnalazione alla Fiera di Milano come "ottimi prodotti" spinge Luisa a moltiplicare gli sforzi: sono 8.000 gli allevatori che mandano a Perugia per posta il pelo pettinato via da almeno duecentocinquantamila conigli.
Nasce l’Angora Spagnoli, la prima vera pietra miliare di quella che, poi, sarà una firma di vero successo mondiale. Crea indumenti alla moda, boleri e scialli nati dalla creatività di Luisa Spagnoli.
I prodotti vengono pubblicizzati inserendo guanti e calzini di lana nelle uova di Pasqua Perugina. Un’altra idea che dobbiamo a Luisa, sino ad allora nelle uova di Pasqua non c’erano le “sorprese”.







https://www.perugina.com/it/mondo-perugina/luisa-spagnoli


lunedì 21 dicembre 2020

Fabbrica Verdinelli

 

Francesco Maria Verdinelli nacque nel 1760 a Monte Milone da Giuseppe Maria Verdinelli e Piera Perini. Il padre, piccolo possidente terriero lo avviò alla professione di ceramista, probabilmente già in giovane età, mandandolo a lavorare presso la fabbrica della Porta del Colle, l'unica allora esistente all'interno del territorio comunale, dove il proprietario Catervo Ferrini, non avendo avuto figli, ebbe presto modo di affezionarsi ad un giovane pieno di talento e iniziativa.







https://pollenzaedintorni.blogspot.com/2019/07/la-ceramica-di-pollenza-parte-terza.html


Benozzo Gozzoli


 Benozzo Gozzoli, conosciuto anche come Benozzo di Lese, nacque nel villaggio di Sant’Ilario a Colombano, nell’area di Badia di Settimo intorno al 1421.


Nel 1427 il nonno e il padre di Benozzo, si trasferirono, con altri congiunti a Firenze, dove ebbe inizio la sua formazione professionale che, se prestiamo fede alla biografia a lui dedicata dal pittore e storico aretino Giorgio Vasari, può essersi svolta sotto la guida del domenicano fra Giovanni da Fiesole, (il Beato Angelico), insieme al quale lavora per un decennio.

come sono incerti gli esordi della carriera artistica di Benozzo, ci è sconosciuta la data in cui si iscrive alla Corporazione dei Pittori.

Benozzo cresce dal punto di vista professionale in un’epoca fondamentale per lo sviluppo dell’arte e della storia fiorentina.




venerdì 18 dicembre 2020

Manifattura Ginori Doccia


 La Porcellana Ginori a Doccia è stata una delle più prestigiose manifatture di porcellana europea. Nasce per volontà del marchese Carlo Ginori nel 1737, in una villa di sua proprietà a Doccia (oggi inglobata in Sesto Fiorentino). I discendenti di Carlo Ginori continueranno ad esserne i proprietari e a dirigerla fino al 1896, quando avverrà la fusione con la Soc. Ceramica Richard di Milano.


Lo sviluppo artistico della Manifattura di Doccia si presenta particolarmente articolato e  specchio delle differenti situazioni storiche e culturali che si avvicendarono nella storia della Toscana nell'arco di circa centocinquanta anni, dalla caduta degli ultimi Medici agli anni di Firenze Capitale.





https://www.ginori1735.com/it/our-world-it


Giovanbattista Salvi detto Sassoferrato


 SALVI, Giovanni Battista, detto il Sassoferrato. – Nacque il 25 agosto 1609 a Sassoferrato, nell’entroterra di Ancona, quarto di cinque fratelli, da Tarquinio Salvi e da Vittoria di Lutio Loli, unitisi in matrimonio il 5 maggio 1601 nella parrocchia di S. Facondino (Cecchetelli Ippoliti, 1896).


Furono pittori sia il padre, probabilmente il suo primo maestro, di cui restano rovinatissime Storie di s. Francesco affrescate nelle lunette del chiostro della chiesa di S. Maria della Pace a Sassoferrato, sia il nonno Francesco, lo zio Silvestro e il figlio di costui, Francesco (Vitaletti, 1911). Tarquinio possedeva, inoltre, una fabbrica di maioliche nel quartiere detto ancora oggi la Vasaria presso la chiesa di S. Maria del Piano, e la giovanile familiarità con quest’arte potrebbe aver determinato in seguito le particolari qualità tattili e il colore brillante e smaltato di Salvi, le cui immagini dipinte sembrano forgiate in una materia concreta e plasmabile.






martedì 15 dicembre 2020

Manifattura Ernesto Conti Sesto Fiorentino


 La fabbrica di ceramiche "Manifattura Ernesto Conti" viene fondata a Sesto Fiorentino (FI) nel 1909, dal ceramista Ernesto Conti


Dopo una prima produzione artistica di tipo storicista e in stile floreale, alla cui realizzazione collaborano artisti come Giovanni Bracciotti, Luigi ed Enzo Ceccherini, Alessandro Fossi, Bruno Giachetti e Carlo Mannini, con la morte di Ernesto Conti la produzione assume un aspetto più commerciale e meno attento all'evoluzione stilistica del secolo, fino ad arrivare, nel secondo dopoguerra alla realizzazione di manufatti quasi esclusivamente a carattere religioso, sovente riproponenti opere robbiane.

All'inizio degli anni Venti, grazie ai successi commerciali ottenuti, la manifattura trasferisce i laboratori dalla sede di via Cavallotti a quella più ampia di di via Barducci, sede che negli anni sarà più volte ampliata.
Nel 1923 la ditta presenta la sua produzione all'esposizione "Risveglio Industriale e Commerciale" di Milano e ottiene una medaglia d'oro con un grande vaso in maiolica istoriata decorato dal pittore Ennio Pozzi.
Nel 1930 Ernesto Conti muore improvvisamente, la gestione passa nelle mani dei figli di Ernesto Conti, Contino e Fosco e la ditta, che rimane attiva fino al 1975, prende la denominazione di "Premiata Fabbrica di Maioliche Artistiche Ernesto Conti & F."




Villa Carlotta, lago di Como, video